Strategia Turistica Territoriale della Media Valtellina

Territori Sostenibili, con la sua unità Operativa “Destination Management Organization” possiede metodi e competenze per l’empowerment di territori e destinazioni turistiche.


Le aree di intervento sulle quali è stato ingaggiato il gruppo di lavoro afferiscono a:

  1. Strategia delle destinazioni turistiche
  2. Prodotti turistici ed esperienze
  3. Processi di facilitazione e partecipazione

 

 

 

  1. Strategia delle destinazioni turistiche

1.1 Mappare il valore attraverso i flussi di vista e definire la strategia turistica di destinazione

Il gruppo di lavoro ha maturato una solida esperienza nella realizzazione di piani strategici attraverso l’applicazione di un metodo di lavoro basato sulla mappatura dei flussi di visita.

Il metodo, sviluppato in Svizzera dall’Università di San Gallo, da cui prende il nome, è stato utilizzato in più di 40 destinazioni dell’arco alpino per costruire strategie sostenibili di sviluppo.
Il metodo SGDM (St. Gallen Model for Destination Management) parte dall’idea che è il visitatore a “creare” la destinazione decidendo cosa fare, dove andare, quali servizi utilizzare. È la domanda turistica, in parole semplici, che attiva le varie combinazioni dell’offerta e, quindi, la ri-concettualizzazione dei flussi sulla base di aggregazioni tematiche permette di elaborare strategie legate al prodotto. Il metodo ha l’obiettivo di mappare i principali flussi di visita sul territorio e raccogliere informazioni su visitatori, percorsi di fruizione, attori chiave, necessità di intervento e di acquisire un metodo di analisi e lettura delle attività turistiche di valore sul territorio di riferimento.

Risultati attesi:

  • Incremento della conoscenza degli operatori locali, attraverso un’attenta mappatura degli stakeholder ed una indagine quali-quantitativa (esempio, interviste, focus group, etc…)
  • Attivare una lettura specifica di territorio, attraverso la progettazione e lo svolgimento di workshop formativi con gli operatori del territorio
  • Identificazione dei Flussi Strategici di Visita, funzionali alla definizione del masterplan.

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine nello studio e realizzazione di Piani Strategici.

1.2 Raccontare, promuovere e comunicare il prodotto-destinazione

La promozione della destinazione turistica è un’attività indispensabile per generare interesse nella domanda e creare opportunità di business per gli operatori della filiera dell’offerta turistica. La comunicazione oggi avviene per lo più attraverso logiche “inbound”, per suscitare l’interesse di specifiche categorie di viaggiatori verso il luogo di destinazione e accompagnare l’utente lungo tutti i punti di contatto del customer journey, fino all’acquisto e all’esperienza, ma anche dopo, in una logica di fidelizzazione.

La promozione passa attraverso azioni più o meno standardizzate di comunicazione, che però andrebbero pensate sulla base dei profili di riferimento, consolidando i mercati esistenti, e raggiungendone di nuovi, progettando contenuti mirati per aumentare la notorietà della destinazione o per coltivare la relazione duratura con i clienti esistenti. Si rende necessario inoltre prevedere un racconto del territorio capace di declinarsi in tutti i media esistenti (transmedialità) e capace di articolarsi in tutti i canali distributivi dei contenuti e delle offerte commerciali (omnicanalità). Tanto più una destinazione sarà in grado di adottare tecniche di storytelling per “raccontare l’inedito”, quello che ancora è da scoprire, quello che non è già conosciuto sugli altri canali, attivando anche tecniche specifiche, tanto più sarà in grado di generare un valore che la potrà differenziare dai competitor sul mercato.

Risultati attesi:

  • Incrementata conoscenza dell’identità della destinazione, al fine di costruire un adeguato e coerente concept comunicativo
  • Definizione della strategia di distribuzione dei contenuti, attraverso l’attivazione di tecniche e strumenti anche innovativi o specifici
  • Messa a disposizione di materiali finalizzati a coinvolgere gli operatori che devono partecipare alla strategia del racconto (ad esempio, predisposizione di toolkit di comunicazione per operatori)
  • Distinzione dalla comunicazione e dal racconto usuali, attraverso la creazione di format innovativi per la comunicazione multimediale.

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine nella realizzazione di piani di promozione della località.

  1. Prodotti turistici ed esperienze

2.1 Costruire il prodotto turistico

Progettare un prodotto turistico richiede una particolare attenzione alla qualità dei servizi.  I turisti oggi sono molto più sensibili di un tempo agli standard qualitativi ed è importante, per coloro che si occupano dell’offerta turistica, conoscerne bisogni, desideri, aspettative. Sulla base di una pluriennale esperienza, il gruppo di lavoro è in grado di assistere operatori della destinazione nella definizione di strategie e azioni per lo sviluppo di prodotti turistici territoriali, sia legato all’outdoor che all’enogastronomia.

Risultati attesi:

  • Analisi delle potenzialità dell’offerta e dei flussi di visita
  • Assessment delle condizioni di sviluppo, delle risorse materiali e immateriali, dei servizi di accoglienza
  • Analisi del mercato, profilazione delle buyer personas, mappatura del customer journey
  • Analisi del sentiment dei visitatori
  • Benchmarking e benchmarketing
  • Definizione della governance di prodotto
  • Programmazione degli interventi di sviluppo e delle azioni di marketing

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine nella progettazione e realizzazione di prodotti turistici di località.

2.3 Progettazione e design di esperienze turistiche

Il turista, quando viaggia e soggiorna, non domanda semplicemente beni e servizi turistici sciolti o sotto forma di pacchetti, ma esperienze turistiche complesse, coinvolgenti, da vivere in modo personale e partecipativo.

Per questo è importante, per una destinazione turistica, progettare e costruire un “ecosistema esperienziale” di valore, un’offerta integrata di esperienze di qualità, che permetta all’ospite di vivere una vacanza intensa, memorabile, coinvolgente e che consenta agli operatori di definire in modo puntuale e strutturato le azioni e le attività da portare sul mercato.

Risultati attesi:

Il processo di design prevede le seguenti fasi:

  • Il profilo del cliente: definire le visitor personas
  • Fattibilità: analisi delle risorse disponibili e dei servizi
  • Sostenibilità: predisporre un piano economico e verificare l’equilibrio tra costi e ricavi
  • La commercializzazione: conoscere il mercato e i canali distributivi

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine nella progettazione di esperienze turistiche.

  1. Processi di facilitazione e partecipazione

3.1 Percorsi di community empowerment e future-led design

Il futuro non è più quello di una volta, si sente dire. Ed è vero, oggi siamo alle prese con crisi che si susseguono velocemente e che mettono in discussione i punti fermi dello sviluppo locale. Quello che ha sempre funzionato fino ad oggi nel garantire crescita e benessere ai territori, non è detto che funzionerà in futuro. Diventa sempre più importante per le comunità interrogarsi su quali strade intraprendere per continuare a garantire benessere e sviluppo, tenendo in debita considerazione le forze che oggi (e soprattutto in futuro) trasformano economia, clima, ambiente e società.

Attraverso l’uso di strumenti di design e futures thinking, il gruppo di lavoro è in grado di sostenere intere comunità territoriali a definire visioni di sviluppo, progettualità strategiche, sistemi di governance, per costruire così percorsi capaci di mobilitare risorse umane, imprenditoriali ed economiche, anticipare i cambiamenti e cominciare a costruire le comunità di domani.

Risultati attesi:

  • analisi del contesto e degli scenari
  • metodo VUCA
  • analisi dei macrotrend e impatti sulle realtà locali (futures wheel)
  • ascolto della comunità e attivazione della partecipazione
  • definizione delle visioni e sistemi di anticipazione
  • costruzione di catalogo di progetti a breve, medio e lungo termine

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine e lombarde nella realizzazione di percorsi di partecipazione.

3.2 Processi di facilitazione e sviluppo organizzativo

Il cambiamento si affronta, o si subisce, non ci sono molte alternative. Per prepararsi al cambiamento, e governarlo, serve un metodo adeguato, che consenta alle imprese e territori di individuare i nodi, valutare le opportunità e sostenere i destinatari nella messa a terra di soluzioni appropriate e innovative. Il metodo proposto dal gruppo di consulenti si basa su tre elementi: ascolto, traduzione, messa a terra. Ascolto del cliente, delle sue aspettative, delle sue potenzialità, del suo dna. Traduzione dei caratteri peculiari in proposte concrete e condivise. Messa a terra e verifica dell’efficacia delle soluzioni.

Il gruppo di lavoro ha maturato una profonda esperienza in percorsi di facilitazione, avvalendosi di tecniche appropriate per l’emersione della conoscenza tacita e la co-creazione di soluzioni innovative.

Risultati attesi:

  • Mappa dei processi e delle attività
  • Mappa delle competenze dell’organizzazione
  • Definizione di ruoli e responsabilità
  • Piani di miglioramento delle risorse umane
  • Modelli organizzativi

Il gruppo di lavoro ha affiancato diverse destinazioni trentine nella progettazione di modelli organizzativi innovativi.

Per maggiori informazioni sulle nostre iniziative scrivi a info@territorisostenibili.it